Esiti di ischemia cardiaca nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con antagonismo della vitamina K o inibizione del fattore Xa


E’ stata studiata l'incidenza di un precedente infarto miocardico e l'incidenza di eventi cardiovascolari ischemici tra i pazienti con fibrillazione atriale.

Nello studio ROCKET AF, 14.264 pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare sono stati assegnati in modo casuale a Rivaroxaban ( Xarelto ) oppure a Warfarin ( Coumadin ).

Il principale endpoint di efficacia per queste analisi era rappresentato dalla morte cardiovascolare, infarto miocardico e angina instabile.

Questa analisi pre-specificata è stata eseguita sui pazienti mentre erano in trattamento. I tassi erano per 100 anni-paziente.

Nel complesso, al momento dell’arruolamento, 2.468 ( 17% ) pazienti avevano sofferto di un infarto miocardico.

Rispetto ai pazienti senza precedente infarto miocardico, questi pazienti avevano più probabilità di essere di sesso maschile ( 75 vs 57% ), di essere in trattamento con Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) al basale ( 47 vs 34% ), di avere una precedente insufficienza cardiaca congestizia ( 78 vs 59% ), di essere diabetici ( 47 vs 39% ), di soffrire di ipertensione ( 94 vs 90% ), di avere un più elevato punteggio CHADS2 ( 3.64 vs 3.43 ), e di aver avuto in precedenza un minor numero di ictus o attacchi ischemici transitori ( TIA ) ( 46 vs 54% ).

I tassi di mortalità cardiovascolare, infarto miocardico o angina instabile tendevano ad essere più bassi nei pazienti assegnati a Rivaroxaban rispetto a Warfarin ( 2.70 vs 3.15; hazard ratio, HR=0.86, p=0.0509 ).

I tassi di mortalità cardiovascolare, infarto miocardico o angina instabile erano più alti nei soggetti con pregresso infarto miocardico, rispetto a coloro senza un precedente evento infartuale ( 6.68 vs 2.19; HR=3.04 ), con risultati coerenti per la morte cardiovascolare, infarto miocardico o angina instabile per Rivaroxaban, rispetto al Warfarin in un precedente infarto miocardico versus un non-precedente evento infartuale a livello cardiaco ( p per interazione = 0.10 ).

Dallo studio è emerso che un precedente infarto miocardico era comune ed era associato a rischio sostanziale per i successivi eventi cardiaci.
I pazienti con precedente infarto miocardico assegnati a Rivaroxaban, rispetto a Warfarin, hanno presentato una riduzione, statisticamente non-significativa, del 14% degli eventi cardiaci ischemici. ( Xagena2013 )

Mahaffey KW et al, Eur Heart J 2013; Epub ahead of print

Cardio2013 Farma2013


Indietro

Altri articoli

Un sanguinamento mestruale abbondante si verifica nell’80% delle donne affette dalla malattia di von Willebrand ed è associato a carenza...


Andexanet alfa ( Ondexxya ) è un fattore Xa inattivo ricombinante modificato ( FXa ) progettato per la reversione degli...


L'inibitore multichinasi Sorafenib ( Nexavar ) migliora la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) se utilizzato negli adulti con...


L'uso di anticoagulanti orali ad azione diretta per la prevenzione dell'ictus nella fibrillazione atriale è limitato da problemi di sanguinamento....


Roctavian è un medicinale utilizzato per il trattamento dell’emofilia A grave, un disturbo emorragico ereditario causato dalla mancanza di una...


Dall'approvazione degli inibitori orali del fattore Xa, ci sono state preoccupazioni riguardo alla capacità di neutralizzare i loro effetti anticoagulanti...


Poiché gli studi sugli anticoagulanti orali diretti nei pazienti con tromboembolismo venoso e fibrillazione atriale non-valvolare hanno avuto una rappresentazione...


Una ricerca ha dimostrato l'efficacia di Andexanet alfa ( Andexxa ) nel ridurre l'attività anticoagulante degli inibitori del fattore Xa. Nello...


L'osteonecrosi della mandibola indotta dai bifosfonati [ BIONJ ] è una condizione patologica relativamente nuova che è stata descritta per...


Il tromboembolismo venoso ( VTE ) è comune nei pazienti oncologici. L'Eparina sottocutanea giornaliera a basso peso molecolare a lungo...